I ragazzi dei Gigli al servizio dell’oratorio

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I ragazzi dei Gigli al servizio dell’oratorio 2021-03-26T09:38:44+00:00

Project Description

18 MAR 2021 – L’entusiasmante esperienza dei ragazzi dell’Associazione a servizio dell’Oratorio S.A.C.E.R di Cernusco Sul Naviglio, per far crescere la consapevolezza delle proprie capacità e del proprio valore. La testimonianza della Dott.ssa Dafne Rigoldi di Fabula onlus, partner educativo dell’Associazione I Gigli del Campo Onlus.

Puoi raccontare quest’esperienza dei ragazzi a servizio dell’oratorio? Perché è interessante? Che opportunità apre?

L’esperienza a servizio dell’oratorio nasce dalla volontà di mettere a frutto le competenze dei nostri ragazzi a servizio della comunità di cui fanno parte. Sono abilità apprese in contesti di laboratorio strutturato che possono poi essere generalizzate in ambienti di vita quotidiana. Nello specifico, in oratorio, i ragazzi raccolgono le foglie del cortile, puliscono le panche della Cappellina e smistano la spesa della Caritas. Tutto questo è stato possibile attraverso un lavoro di strutturazione di spazi, utilizzo di agende visive ed attraverso la personalizzazione del compito per ciascuno di loro.

Fondamentale per la buona riuscita del lavoro è stato il rispetto della loro individualità ed unicità.

In che senso la consideri entusiasmante e in cosa ha aiutato/sta aiutando i ragazzi ad essere consapevoli di sè stessi e delle proprie capacità?

La considero un’esperienza estremamente utile e fondamentale per i nostri ragazzi ed anche per noi educatori. “Capire di essere capaci”, questo è il nostro obiettivo, quello che vogliamo far sperimentare loro! L’autismo non deve essere una barriera, tutti dal più grave al meno grave possono fare. Bisogna comprendere e trovare la chiave che consenta loro di farci capire che lo sanno fare. Devono sperimentare che ciò che fanno ha un valore!

Mediante il “fare”, “lo svolgimento di un’attività” oggettivizzano il risultato e, di fatto, si realizza una presa di coscienza del sé, da parte dei ragazzi, della propria capacità di produrre.

Consapevolezza, quindi, di andare anche incontro ai bisogni di altri dando così vita alla socialità.

E la risposta più bella che ci possono dare arriva dai loro sorrisi e dalla soddisfazione che percepiamo sui loro volti quando riescono a portare a termine il lavoro! Questo ci fa capire che siamo sulla strada giusta, che non dobbiamo fermarci di fronte alle difficoltà e che dobbiamo credere in loro!

Questo periodo di pandemia quale sfida apre? Quali criticità riscontri nei ragazzi?

Questo periodo di pandemia ha sicuramente portato alla luce parecchie criticità… in modo particolare i nostri ragazzi e le loro famiglie stanno vivendo una situazione molto difficile. Alcuni di loro, non potendo frequentare regolarmente i loro soliti contesti di vita, stanno perdendo abilità che faticosamente avevano acquisito e spesso è presente un aumento dei problemi di comportamento.

Per quanto concerne le nostre attività coi ragazzi fortunatamente da ottobre non abbiamo mai interrotto il nostro lavoro con loro anche se ci sono stati aggiustamenti organizzativi dovuti a questo momento di emergenza sanitaria.

Dobbiamo sempre, però, concentrarci sul positivo e credo che i ragazzi, anche in questa complessa situazione, possano insegnarci molto. Questi mesi ci hanno “costretto” a rivedere la nostra solita modalità di lavoro, ci siamo dovuti reinventare…

I risultati che via via si raggiungono con loro producono un clima di serenità ed una gratificazione interiore che aumenta la ricchezza di senso del vivere.