I Gigli del Campo si raccontano attraverso l’arte 2023-06-23T09:48:49+00:00

Project Description

10 MAG 2023 – Si è svolto il 6 maggio a Cernusco sul Naviglio presso la Casa dei Gigli l’Open Day “I Gigli del Campo si raccontano”, inserito all’interno della Civil Week 2023. Un’occasione preziosa per conoscere l’esperienza vissuta all’interno del centro polifunzionale, nato per accompagnare ragazzi autistici adolescenti nell’avventura per diventare grandi. E un’opportunità per visitare la mostra “Raccontarsi è un’arte”, nella quale sono state esposte le opere autobiografiche create dai ragazzi durante un percorso affrontato assieme alle arteterapeute di Artis Onlus, che collaborano da alcuni anni con l’associazione I Gigli del Campo Onlus.

Perché una mostra? Raccontava Monica Foieni, presidente dei Gigli del Campo Onlus alle persone che sono venute a trovarci: “Ogni attività che proponiamo nasce con il desiderio di far emergere la bellezza e l’unicità dei nostri ragazzi, guardandoli e lasciandosi conquistare dal valore e dal bene che innanzitutto sono. I ragazzi autistici che accogliamo alla Casa dei Gigli fanno fatica a raccontarsi. Preferiscono la concretezza, ciò che si può sperimentare, vedere, toccare, alle parole e ai ragionamenti. Abbiamo provato allora a seguire una nuova strada per raccontarli: un laboratorio d’arte, un percorso fatto di esperienze sensoriali, di tecniche, segni e gesti guidato dall’esperienza e dalla sensibilità degli educatori e delle arteterapeute”.

Nel percorso affrontato con le ragazze di Artis Onlus l’unicità dei ragazzi è emersa. È accaduto osservandoli, mentre lavoravano. Raccontava Lucia Forneris, di Artis Onlus: “Ci siamo accorti che ognuno di loro si esprimeva con unicità sui materiali, imprimendo la sua presenza attraverso un segno distintivo”.

Le arteterapeute hanno proposto ai ragazzi di lavorare con la carta, un materiale semplice, che però si può nobilitare con gesti familiari ai ragazzi: strappare, bucare, arrotolare… “Lo stesso gesto era vissuto diversamente da ognuno”, ha spiegato la Forneris: “C’era chi era più fisico e chi invece più delicato e preciso… L’azione era uguale per tutti, ma diversa per ognuno”.

E’ il caso di Yari, per esempio, che durante il laboratorio e anche nel passatempo tra un’attività e l’altra continuava a strappare i fogli. Osservando la montagna di frammenti di carta che si creava, le arteterapeute si sono chieste: “Perché non usare questi pezzetti colorati per farne un’opera d’arte? In fondo, parlano di Yari”. La sua stranezza apparente è diventata risorsa, talento. Segno della sua unicità.

Durante la mostra è stato raccontato come da questa intuizione e dal guardare ogni singolo ragazzo sono nata le sei opere d’arte autobiografiche di Chiara, Giulia, Enrico, Stefano, Flavio e Yari.

L’unicità di ognuno si è fatta gesto ed infine opera d’arte, in cui ogni ragazzo si ritrova e si riconosce. E chi le ha osservate ha potuto andare oltre l’apparenza per conoscere a fondo gli autori, là dove la parola non arriva

Un percorso affascinante, che ha portato ad approfondire una scoperta: di fronte ai ragazzi della Casa dei Gigli bisogna anzitutto essere spalancati e attenti. Perché se li si guarda bene, possono rivelare una bellezza nascosta, a volte difficile da cogliere, ma preziosa per tutti.

Le testimonianze raccolte durante la giornata ci fanno intuire che guardare i ragazzi e le loro opere andando otre la superficie rende possibile per tutti fare una esperienza di bellezza.

Ecco alcune delle tante testimonianze che ci hanno lasciato le persone che sono venute a trovarci: “Che meraviglia lasciamoci stupire”, scrive Silvia, “Esco da qui con il cuore grato e pieno di speranza” dice Simonetta. E ancora: “Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore”, scrive Maria Antonietta. Infine la domanda di Marco, che non solo è rimasto stupito di ciò che ha visto, ma per lui è stata occasione per guardare con profondità la sua vita: “Ho trovato stupefacente la lettura che è stata data del lavoro questi ragazzi come imparare a leggere tutte le cose così?

Grazie alla arteterapeute di Artis Onlus, agli educatori della Casa dei Gigli e a tutti coloro che sono venuti a trovarci e a visitare la mostra “Raccontarsi è un’arte”. Per noi è stata una grande opportunità: portiamo nel cuore tanti dialoghi, tanti incontri di cui faremo tesoro per continuare la nostra strada.

Il progetto è stato sostenuto con i fondi 8X1000 della Chiesa Valdese.

Un video che riassume il percorso della mostra “Raccontarsi è un arte e la giornata vissuta il 6 maggio alla Casa dei Gigli.

Buona visione!